Guida dei Vini
Gianfranco Soldera
I viticoltori costosi sono sempre stati noti per essere controversi, ma se mai c'è stato un viticoltore che sapeva cosa voleva era Gianfranco Soldera. Famoso per aver bevuto sempre e solo
i propri vini, per portare il proprio bicchiere ovunque andasse e consegnare anche il proprio
ingredienti nei ristoranti in cui aveva intenzione di mangiare, Soldera non passava inosservato. Quando lui
scomparso nel 2019, il mondo del vino ha perso una delle sue figure più imponenti.
Una profezia fatta da sé
Meticoloso, lungimirante e un po' mitico, Gianfranco Soldera è stato uno dei più
produttori imponenti. Ha stabilito la sua tenuta nel 1972 a Tavernelle, a sud-ovest di Montalcino.
Sebbene al momento dell'acquisto della proprietà non crescessero viti, Soldera era incrollabile
convinzione che i dolci pendii esposti a sud sarebbero perfetti per la produzione commerciale. Come sempre,
ha dato ragione, grazie al microclima secco, alle lunghe ore di sole e alla ricchezza di minerali
suolo. Un paladino dell'agricoltura biologica prima ancora che diventasse di moda, Soldera e sua moglie
piantato un'utopia bucolica in cui le viti potessero prosperare, completa di 1.500 varietà di rose,
ulivi, un lago artificiale e nidi di uccelli artificiali per fornire la casa perfetta per a
moltitudine di insetti (non pericolosi per la vite). Per quanto controversa possa essere stata la sua personalità, ecco
Non c'è dubbio che i suoi vini cantino con un'eloquenza e una poesia atipiche persino per il Chianti.
Il peggior crimine legato al vino al mondo
Ma come con molte personalità polarizzanti, è riuscito a infastidire più di una persona e nel 2012
un ex impiegato scontento ha aperto i rubinetti dei tini di affinamento delle annate 2007-2012,
gettando nello scarico oltre 62.000 litri di vino. Il colpevole ora sta scontando la pena
sabotaggio, ma fino ad oggi rimane uno dei crimini più dispettosi della vinificazione.
Su 10 posti nella lista dei vini più costosi d'Italia
La convinzione di Soldera che l'Europa e gli Stati Uniti siano "finiti" significa che oggi è il suo più grande export
mercato è l'Asia (anche se questo cambierà sotto la nuova gestione dei vigneti non lo sappiamo
Sapere). Molto apprezzati i suoi vini longevi e il suo Case Basse Brunello di Montalcino
Riserva è il secondo vino più costoso d'Italia (il primo è il Masseto della Tenuta dell'Ornellaia).
Questo da solo dimostra il valore del suo vino, dato che una classifica del 2012 lo ha collocato al 12° posto.